Compagni di squadra la scorsa stagione, Mario e Alvaro, dopo essersi contesi la maglia da titolare nella Juve,  si troveranno l’uno contro l’altro a giocarsi il primo posto del girone D con le rispettive nazionali.

Mario Mandzukic con Alvaro Morata (D) a margine della tradizionale amichevole tra la prima squadra e la Primavera della Juventus presso Villa Perosa, il 19 agosto 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Il bomberone croato e il giovane talento spagnolo hanno vissuto più di un ballottaggio nel campionato passato: Allegri ha spesso dovuto scegliere se puntare sulla fisicità garantita dal primo o la velocità del secondo.

Mandzukic non è un classico attaccante da aria di rigore, è un lottatore a tuttocampo pronto a sacrificarsi per i compagni e a fare il “lavoro sporco”. Pressa, si fa sentire dai difensori ed è in grado di far salire la squadra ma non disdegna allargarsi sulle fasce per creare varchi per i compagni favorendone l’inserimento.

Come Super Mario, anche Morata non è un centravanti statico. Alvaro riesce a dare il meglio di se in campo aperto dove sfrutta la sua rapidità: è devastante in progressione nonostante i 190 centimetri per 82 chilogrammi.

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immagine da juvenews.net

Simili per certi aspetti ma due modi diversi di giocare che si ripercuotono sul modo di interpretare le gare da parte della squadra: sarà per questo che, anche se possono comporre un tandem d’attacco (in qualche occasione sono stati schierati insieme), il più delle volte Allegri ha scelto uno dei due.

Nel decisivo match tra Croazia e Spagna i due bomber della Juventus saranno di nuovo l’uno contro l’altro: chi perde è destinato (beffardamente) a incontrare l‘Italia di Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini (quante volte sarà capitato a entrambi in allenamento?!). La Croazia di Marione (che a causa infortunio è in dubbio per la gara), infatti, ha 4 punti contro i 6 della Spagna e vincendo ribalterebbe la situazione spedendo Morata contro il muro bianconero.

Caterina Autiero