“Modric sì, Modric no” è il quesito che sta tenendo banco in queste ultime battute di calciomercato. Diventato una sorta di referendum, il possibile (o impossibile) approdo del croato a Milano sta tenendo appesi a un filo nerazzurri e non.

Se viene Modric, saremmo fortissimi” Spalletti dixit

Un centrocampo con Modric a corroborare l’organico attuale, tra nuovi arrivi e veterani farebbe felice Spalletti proprio perché in quel 4-2-3-1 tanto caro all’uomo di Certaldo, il numero 10 blancos si inserirebbe a perfezione per un Modric 2.0, ritorno alle origini. Il feeling con i connazionali Brozovic, Perisic e Vrsaljko ultimo arrivato, il continuo force con Perez che fa muro, le volontà sempre più concrete del Club di portare a Milano il miglior giocatore del Mondiale e il desiderio altrettanto reale del diretto interessato a vestire la casacca nerazzurra sono tutti elementi che lasciano accesa la flebile speranza di veder approdare la stella di Zara in quel di Malpensa. 

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Ma Perez è inamovibile, Lopetegui lo convoca per il match di domani e le piste che portano al congiungimento delle due parti sembrano raffreddarsi quasi del tutto, specie dopo le posizioni sempre più “madrilene” della stampa oltre Pirenei. 

La serata di ieri sembrava essersi conclusa con una fumata grigia, più nera che bianca e l’arrivo di Keita Baldé per quanto abbia entusiasmato non ha cancellato l’amaro in bocca di un possibile definitivo Modric no. Rollino i tamburi, gli anti interisti son pronti a stappare e gli interisti pessimisti pronti a scagliare la prima pietra. Oltre il danno anche la beffa, eppure Ausilio e compagnia cantante intonano note ben differenti e se c’è un errore che in tanti potrebbero commettere è lasciarsi inghiottire dal vortice Modric. 

Beffati da Vidal, adesso anche Modric…

Chiariamo subito.
Che attorno al cileno ruotasse l’interesse del Barca non era affatto cosa nuova tantomeno il modus operandi tipico blaugrana. Il club catalano che solo qualche settimana fa aveva infuocato gli animi di Trigoria nell’affare Malcolm, da acquirente con dovuta disponibilità economica quale è, ha alzato l’offerta solleticando l’ex bianconero che si è lasciato tentare.

Snodo fondamentale nella vicenda che ha portato il cileno in blaugrana è stata la decelerata nerazzurra nella trattativa, decelerata dovuta all’inserimento di nuovi prospetti da vagliare in quel di Vittorio Emanuele, prospetti tra cui un Luka Modric qualunque, candidato al Ballon d’or, miglior giocatore di Russia 2018, vice-campione del Mondo, vincitore di quattro Champions in blancos.

Quattro Champions, per l’appunto. Una in più rispetto alle tre Coppe che secondo quanto pattuito in passato con Florentino Perez avrebbero liberato il croato da qualunque vincolo lo tenesse legato ai merengues, clausola compresa. Perez non vuole sentirne e finora non sembra voler aprire ad alcuna trattativa ma le speranze si riaprono quando in mattinata il Corriere della Sera accenna ad un possibile tacito accordo con Sanchez, braccio destro di Perez, che potrebbe aver promesso la libertà di partire subito dopo il derby di domani contro l’Atletico valido per la Supercoppa europea. Il tempo però stringe e quello a disposizione prima che le lancette puntino le 19.59 del 17 agosto è davvero pochissimo.

E se non arriva? 

Ce ne faremo una ragione perché, Spalletti dixit parte due, “Siamo già forti” e se lo dice lui noi non possiamo che credergli specie perché questa volta anche la mamma di Lucianone è tranquilla: Asamoah e De Vrij, entrambi a paramentro 0, Bastoni, BassiSerpe e l’ultimo tassello del reparto Vrsaljko arrivato in prestito dall’Atletico per 6.5 mln con diritto di riscatto fissato a 17.5 che non farà rimpiangere di troppo il riscatto non avvenuto di Cancelo riscattato poi dalla Juve, hanno imbastito la difesa.

Vrsaljko

Ma non solo, perché ad essere rinforzati tutti i reparti, il Ninja fra tutti è l’acquisto che finora ha fatto impazzire allenatore e tifosi, prima che il Toro Lautaro rubasse di forza la scena con la complicità di quell’acrobatico gol inflitto all’Atletico Madrid. Matteo Politano dal Sassuolo, arrivato nelle prime battute di mercato e Keita dal Monaco, ultimo arrivo a corte di Spalletti, chiudono il cerchio offensivo.

Keita

Ad essere rinforzato anche quel centrocampo al quale manca ancora qualcosa, ovvero quel giocatore che d’intelligenza facilita le incursioni e la velocità di manovra, un giocatore d’esperienza con buoni piedi e pure fantasista se possibile. Tutto porta al 10 blancos che potrebbe, come non potrebbe, arrivare. Ma a riguardar la lista della spesa fatta da Ausilio i nomi non sono così irrisori specie se si tiene conto dei nomi in uscita che hanno rifocillato le casse e delle uscite che ad inizio mercato erano bollate come necessarie al contrario mai avvenute da Icardi a Skriniar passando per Brozovic, Perisic e per il più in forse Matias Vecino. Sicché – per dirla alla Luciano maniera – la delusione potrebbe comunque non essere troppa. Nessun fegato si riempirà di bile e gli abbonamenti sono già sold out pure senza il colpo del secolo. Nel 4-2-3-1 tipico nerazzurro in cui Modric sarebbe una ciliegina su una torta che diventerebbe troppo ghiotta, già adesso c’è spazio per fantasia e spazio per correre verso gli obiettivi oltre che in campo. 

Egle Patanè