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Ci ho messo un po' di tempo a metabolizzare questo dolore.. ma eccomi qui. Dopo 5 anni bellissimi, faticosi a volte lunghissimi e pieni di sacrifici.. E' bastata una telefonata di 2 minuti fatta il 3 luglio con un semplice.. "Non sei stata riconfermata per l'età".. Come se la passione e la devozione per questa maglia possa essere sminuita in 6 misere parole e zero riconoscimenti per quello che una calciatrice ha fatto e rifarebbe anche oggi sapendo già la fine. Vorrei scrivere un miliardo di cose.. ma poi..diciamo che non sono molto brava ad esprimere concetti. Finisce il mio percorso calcistico , dopo 29 anni. .. quando si ama fortemente qualcosa fa sempre male lasciarlo andare via, soprattuto quando forse ancora non si era poi così pronti. Ma anche questo insegna e fortifica, e nel dolore si rinasce, si deve rinascere, bisogna farselo come regalo.. il più bel regalo da oggi in poi. Credo di aver conosciuto tante persone in questi anni, molte mi hanno voluto bene, altre hanno finto e altre ancora invece sono state così meschine che quasi mi fanno tenerezza. Sono stata allenata dai più grandi. E ne vado fiera. Sergio Guenza,Betti Bavagnoli, Patrizia Panico, Manuela Tesse. Per ognuno di loro provo grande stima e grande affetto. Impossibile non essere stata sovrastata dalle mille cose che mi hanno insegnato. I miei più grandi esempi, quando un giorno forse anche io proverò a stare su quella panchina. Finisco con la Lazio, perché questa è la squadra dove sono nata e cresciuta. Questa è la squadra che mi ha fatto battere il cuore,la squadra dove ho gioito, pianto, esultato e gridato la mia rabbia per un gol sbagliato. Infondo sono cresciuta in una famiglia di laziali e non potevo chiedere di più, non poteva essere altrimenti. Sono stata per un po' di anni il Capitano,per scelta di un mister che ha creduto in me,ed io poco in lui.. Roberto De Cosmi. E che dire, posso solo ringraziarlo e dire a tutte quelle persone che mi hanno sempre sostenuto, ragazze comprese.. “soprattutto alcune che mi hanno sopportato e supportato nella vita di tutti i giorni, quando questo calcio in questo ultimo anno mi ha davvero tolto le forze” ..che mi dispiace , mi dispiac

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Così, con una lunga lettera pubblicata sui social, Cristina Coletta annuncia il suo ritiro e dice addio a uno sport e a una maglia che ha amato.

La trentacinquenne attaccante, dopo cinque anni alla Lazio diventando capitano della squadra e una vera bandiera, fa i conti con l’età e con il progetto tecnico del club e decide di appendere gli scarpini al chiodo.

Nel suo lungo post si evince amarezza nell’apprendere di essere stata esclusa.
Ringrazia la società, le compagne e i suoi vecchi allenatori ma non cita l’attuale.

Con dispiacere per come sono andate le cose, la calciatrice romana mette fine alla sua carriera lì dove aveva iniziato.

Cristina Coletta infatti a 9 anni fa già parte delle giovanili della Lazio CF, dopo sei anni vince con la squadra il torneo Primavera e nella stagione 2004-2005 esordisce in Serie A (a 19 anni).

Al termine di quella stagione, Cristina vivrà due parentesi lontana da quella che per lei è casa: si trasferisce prima al Sezze poi, nel 2009 in Sicilia, all’Orlandia 97. 

Nel 2012 il grande ritorno alla Lazio con il sogno di riportarla in Serie A.
Sogno sfumato per poco nella scorsa stagione compromessa dal covid e che non potrà più realizzare.

Conclude la sua lettera con un “Mi dispiace” perchè forse, il suo rapporto d’amore con i biancocelesti avrebbe meritato un epilogo migliore.