Finito il campionato con la sconfitta contro la Roma, al Milan resta “l’ultima spiaggia” e non parliamo di ferie, ma della finale di Coppa Italia contro la Juventus. I rossoneri avevano in mano il sesto posto, blindato alla 25ma giornata con 8 punti di vantaggio sul Sassuolo, risultato che avrebbe salvato la stagione e che invece dirigenza, giocatori e caos tecnico-tattico hanno annullato. Per il Milan adesso l’unica porta per l’Europa passa da Roma, dalla finale di sabato 21 maggio contro i bianconeri. Se teniamo conto delle prestazioni dell’ultimo turno di Serie A di Milan e Juventus, oltre al rispettivo andamento stagionale, la finale è già scritta. Anche la storia sembra essere contro gli uomini di Brocchi: sembra infatti che negli ultimi trent’anni quando il Milan ha affrontato la Juve in Coppa Italia è uscito sconfitto. È successo 5 volte, dalla finale del 1990 a oggi. Se guardiamo gli ultimi tre anni e mezzo il copione non cambia, quando il Milan affronta la Juve in partite ufficiali perde: è accaduto otto volte su otto. Battere i campioni d’Italia sarà un’impresa “titanica” per questo Milan, ma i rossoneri ci devono credere, perché tornare ad alzare la Coppa Italia conta, ma entrare in Europa League conta di più.

La vittoria potrebbe salvare la faccia anche dell’allenatore, che  si assume ogni responsabilità per i risultati negativi della sua breve gestione. La colpa però andrebbe distribuita su tutti e non focalizzata solo su un singolo che, per sua stessa ammissione, “ci mette la faccia” mentre i giocatori giorno dopo giorno dimostrano menefreghismo senza amor proprio e rispetto per un club leggendario come il Milan. La prova è stata la sconfitta contro la Roma, al termine della quale Brocchi, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, ha urlato in faccia al gruppo tutto il suo disgusto per un comportamento inaccettabile. Un’ora di sfogo, di accuse precise, di rimproveri tattici e caratteriali:

Non avete dignità, non avete palle. La Roma contro di voi ha fatto un’amichevole, non hanno nemmeno sudato per battervi. Non avete mai reagito. Vi siete fatti prendere in giro. In vent’anni di calcio non ho mai visto uno spogliatoio come questo. Forza, rispondetemi: ho voglia di litigare con qualcuno”. Parole lapidarie, che hanno avuto solo una breve, inutile risposta da parte dei giocatori: ”Ha ragione mister, è solo colpa nostra, non corriamo”.

Anche l’ex Billy Costacurta non è andato per il sottile, criticando duramente  la squadra:

“Sono molto deluso, di alcune prestazioni, non tutte. Si è capito chi merita di stare lì e chi no, spero che l’abbia capito Cristian ma che l’abbiano capito anche più in alto. È stata una partita chiara, c’è gente che non può più indossare quella maglia. Ho avuto modo di vedere quello che ha fatto Cristian, è vero con la Primavera, ma ho visto una squadra trasformarsi dopo il lavoro. Spero abbia fortuna con la Juve e che gli diano la possibilità di lavorare, perché potrebbe far vedere quanto è bravo”.

Chissà se le parole di Brocchi e di Costacurta faranno venire alla dirigenza la voglia di interrogarsi sulla direzione da prendere. Perché questa squadra non è la stessa che vinse tanti trofei e per un club così blasonato e importante non è possibile continuare su scelte alquanto discutibili. Bisogna cambiare rotta, investire soldi per comprare giocatori buoni e soprattutto riportare un ambiente sereno dove si possa lavorare con serenità e con un progetto a lungo termine. Continuare a cambiare allenatori evidentemente, non è servito a molto.

Barbara Roviello Ghiringhelli