Sembrava dovesse essere tutto facile e invece la cessione del Milan è una telenovela senza fine. Colpi di scena, ripensamenti e ultimatum sono il sale dei migliori copioni cimematografici, peccato che qui si sta parlando della realtà.

Ci sarà il lieto fine? Dipende dai punti di vista. Moltissimi tifosi chiedono da tempo la vendita del club, mentre un’altra parte di loro chiede al Presidente di tenersi la società. Se teniamo conto della storia del Milan degli ultimi 30 anni, viene spontaneo chiedere a Berlusconi di rimanere, ma proprio in virtù di innumerevoli trofei vinti la cessione -in un momento di crisi senza precedenti- sembra essere l’unica soluzione per tornare a essere protagonisti. Chi se non i promettenti cinesi disposti a investire, possono essere la soluzione giusta?

Silvio-Berlusconi-Milan

Ma questo closing sembra non arrivare ….e allora sorge un dubbio amletico: “Si fa o non si fa”? Fino a poco tempo fa sembrava cosa fatta e il 3 marzo doveva essere il giorno definitivo, il momento tanto atteso da mesi. E invece ci troviamo ad affrontare un’altra proroga richiesta dalla cordata cinese Sino Europe Sports per mancanza di fondi.

Per capire questo caos, dobbiamo ripercorrere le tappe della telenovela “China Milan”:

Berlusconi.Li.Milan.Twitter.750x450Il 5 agosto 2016  vengono versati i primi 15 milioni  in due rate, la prima da 4 e la seconda da 11. Un mese dopo, il 6 settembre, nelle casse della società entrano altri 85 milioni, per un totale di 100. La prima caparra del gruppo SES al Milan viene quindi versata senza problemi. La seconda caparra da 100 milioni viene versata il 13 dicembre 2016 e a questo punto Yonghong Li, proprietario della Sino Europe, dichiara apertamente che il closing ci sarà.

E così arriviamo a oggi in attesa della chiusura definitiva, ed ecco il colpo di scena: il closing non ci sarà, almeno per ora. Sembra infatti che al gruppo SES sia stata concessa una proroga fino al 31 marzo, con altri 100 milioni che dovrebberro essere pagati entro il 10 di questo mese. Cala il panico totale e la cordata cinese vuole rassicurare gli animi attraverso un comunicato: “Nel manifestare il proprio disappunto per i ritardi nella finalizzazione del closing, dovuti a cause al di fuori del suo controllo, SES conferma di essere fortemente impegnata a continuare a lavorare con Fininvest per raggiungere il closing il prima possibile e che un dettagliato piano di investimenti è già pronto”.

Non sarà facile trovare tutti i fondi necessari per arrivare ai 520 milioni mancanti e il patron rossonero è stato molto chiaro: “O pagate, oppure mi tengo il Milan“.

A questo punto non ci resta che aspettare la chiusura della questione, per capire se la compagine rossonera parlerà cinese oppure se avrà un nuovo vecchio presidente. Nell’attesa la squadra impegnata sul campo prova e proverà a non farsi distrarre.

Barbara Roviello Ghiringhelli