È bastato l’arrivo di un vento nuovo proveniente dall’est per allontanare tutti i malumori della rivoluzione estiva che ha visto cambiare prepotentemente il volto del Napoli.

Il suo nome risuona già ovunque:
Khvicha Kvaratshkelia

Un nome non facile da pronunciare che però la nostra Serie A ha già iniziato a conoscere, in appena due giornate di campionato.

Tra meme e improvvisazioni varie però, è stato lo stesso attaccante georgiano a semplificare le cose: “Chiamatemi Kvara”. 

E allora Kvara, ha già incominciato a stupire tutti, tifosi napoletani compresi.

Quando è stato annunciato il suo arrivo c’è chi come sempre ha storto il naso: “Chi è questo georgiano?”

Ha appena 21 anni.
L’eredità lasciata da
Insigne era pesante ma il giovane attaccante georgiano ha dimostrato subito di possedere la stoffa adatta per il Napoli.

Due partite gli sono bastate per farsi notare: 3 goal e 1 assist micidiale.

È inoltre il primo giocatore del Napoli, dalla stagione 2004/2005 a segnare e servire un assist al suo esordio in maglia azzurra. 

La consacrazione è però arrivata nel match Napoli-Monza, il suo primo “battesimo” al Maradona.

Al primo goal segnato d’interno destro da fuori area, lo stadio è diventato una bolgia. Un boato impressionante, capace di far smuovere all’unisono le fondamenta dell’intero stadio.

Una frenesia continua che non è terminata neanche al minuto 62 con il secondo goal, firmato 77. Una ciliegina siglata con tiro di sinistro ad incrociare nel palo opposto. E dopo ciò l’intero Maradona si è lasciato andare ad una eccitazione incontrollabile.

Kvaratshkelia deve aver capito quanto conti Napoli per la gente di Napoli, correndo dopo il goal a prendersi l’abbraccio collettivo di un’intera curva. Battendosi il petto, su cui spicca lo stemma partenopeo ha voluto come spiegare: Sono qui, combatto per voi. 

E basta, eccome se basta, al popolo napoletano.

È facile entrare nei cuori dei napoletani infondo, e Khvicha ne è l’ulteriore conferma.

Sugli spalti dello stadio che fu fucina di giocatori di tutto il mondo, adesso spicca anche una nuova e insolita bandiera: quella della Georgia.

Un paese che non si prende in considerazione se pensiamo ai talenti calcistici, eppure c’è, e si fa notare.

Una bolgia non solo Napoli, ma anche la Georgia che ai gol del talento nazionale, con i telecronisti, ha iniziato ad esultare cantando e godendo. 

Khvicha è nato lì, a Tbilisi, capitale del paese transcontinentale, tra Europa e Asia. Un mix micidiale che si rivede anche nel giovane classe 2001.

Esordisce giovanissimo, ad appena 17 anni nella Dinamo Tbilisi, e l’anno dopo viene ceduto al Rustavi.

Nella seconda parte della stagione 2018/2019 viene ceduto in prestito alla Lokomotiv Mosca. Alla fine del campionato vince con loro la coppa di Russia ma non viene riscattato. 

È un ragazzo super talentuoso. Durante questi sei mesi che ha trascorso con noi, abbiamo lavorato sodo, investito molto lavoro nel suo sviluppo. A causa della sua partenza, ho pianto“, rivelò il suo allenatore Jurij Sëmin, deluso dalla decisione del club. 

Il 6 luglio del 2019 ritorna in Russia, firmando un contratto quinquennale con il Rubin e al termine della stagione, viene premiato come il miglior giovane del campionato italiano, come si ripeterà nelle tre stagioni successive.

Inoltre nel 2020 e nel 2021, viene eletto come miglior giocatore georgiano dell’anno.  

La guerra Russo-Ucraina lo spinge però a tornare in Georgia e rescindere il contratto con la squadra russa.

È qui che il Napoli entra in azione, quasi come un falco. Khvicha nel campionato russo ha mostrato tecniche che in Napoli non vuole farsi scappare. 

È un’ala sinistra, ma che all’occorrenza può diventare anche trequartista, o spingere sulla fascia destra, come capitato in passato.

È elegante nella corsa e nell’accelerazione che gli permette di accentrarsi con il piede preferito, il destro. Come ha dimostrato però, sa giocare anche tirare di sinistro, forte e deciso.

La sua qualità migliore? I dribbling. È impressionante e magnetico come si sposta il pallone per poter proseguire. Non un giovane di prospettiva, ma un vero e proprio talento che la città si sta coccolando. 

Sicuramente Khvicha è un prescelto: le sue qualità calcistiche e il duro lavoro, gli danno la certezza di esserlo. […] Somiglianze? Khvicha è Khvicha e farà la sua storia, il suo limite è il cielo. Non solo io ma tutta la Georgia segue Kvaratskhelia e il Napoli in ogni partita.” 

Queste le parole di Kakhaber Kacharava, suo ex allenatore ai tempi della Dinamo Tbilisi.

Un ragazzo serio e dedito al suo ruolo. Notizia dell’ultim’ora confermano la sua decisione di abitare a Castel Volturno, per essere più vicino al centro sportivo.

Un grande appassionato di basket, come si capisce dalla sua esultanza al primo goal in Serie A, e molto religioso. 

Un fulmine Kvara Kvaratshkelia capace di entrare subito nel cuore dei napoletani, e chi di calcio ne apprezza la bellezza.

Il tempo ci dirà meglio, ma ha tutte le carte in tavolo per fare la storia del Napoli.

 

 

Rosaria Picale