“Noi siamo l’Inghilterra attaccata da tutti, siamo Malta assediata dagli Ottomani. Talmente tanto piccoli che tutti ci vogliono male. Ma dobbiamo essere più forti e, anche se ci dicono che siamo sconfitti, noi non lo sappiamo e andiamo avanti a combattere lo stesso”.

Questa la metafora di Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona, in occasione del consueto brindisi per gli auguri di Natale.

Un 2018 veramente difficile per la squadra veneta, con una salvezza rocambolesca arrivata all’ultima giornata, un’estate tormentata dal caso delle plusvalenze fittizie, la penalizzazione e l’inizio da incubo. E’ dovuto arrivare lo storico mister Domenico De Carlo per dare un segnale chiaro  e forte e per ritrovare lo spirito Chievo.

“Di Carlo ha riportato lo spirito Chievo: senza quello non andiamo da nessuna parte”.

(Photo by Dino Panato/Getty Images)

Il presidente si è detto fiducioso nel corso della giustizia. Una cosa tuttavia è certa: i gialloblu venderanno cara la loro pelle. E’ il messaggio chiave contenuto anche nell’augurio del tecnico:

“La strada è stata tracciata, sono contento per come i ragazzi si sono messi a disposizione. L’inversione c’è stata, perchè comunque ci doveva essere. E’ un lavoro lungo, difficile: ma ci siamo. Speriamo di ritornare a dare quelle emozioni che il Chievo ha dato per tanti anni, attaverso il gioco, la determinazione, la volontà di lottare 95 minuti e difendere la maglia del Chievo…che è unica!”

Pronti a archiviare questa annata difficile. Non prima, però, di aver affrontato a muso duro SPAL, Inter e Sampdoria: con la voglia di chi proprio non vuole saperne di farsi da parte.

Daniela Russo