Sarrismo o son desto?

Quando a giugno si è iniziato a parlare di Maurizio Sarri alla Lazio, in tanti hanno pensato allo spettacolo che, nell’arco della stagione, avrebbe potuto offrire una squadra (titolare) già di per sé qualitativa e dall’ottimo palleggio.

In pochi, però, avrebbero potuto immaginare una partenza così sprint.

Sarri ha avuto circa un mese per lavorare su: un cambio di modulo dopo cinque anni di 3-5-2, altro stile di gioco, nuovi dettami, il passaggio dal dogma della difesa a tre di Inzaghi, all’imprescindibile linea a quattro del tecnico campano.

Per non parlare dei nuovi, fondamentali, acquisti (in primis le ali) che si sarebbero dovuti inserire in tutto questo meccanismo.

Lo scenario più roseo, per un tifoso laziale, era quello di vedere la propria squadra per lo meno faticare durante le prime uscite.

Invece pronti, partenza, via: 1-3 contro l’Empoli e sei gol allo Spezia.

La Lazio non solo ha vinto, ma anche convinto, arrivando alla fine della seconda giornata con un bottino di sei punti e ben nove gol segnati.

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fonte immagine: profilo Twitter uff S.S. Lazio

Solo per intenderci: dalla stagione 2016/2017, in questo arco di tempo, non era mai accaduta né l’una, né l’altra cosa.

La Lazio non aveva mai vinto le prime due di campionato e per segnare nove reti si è sempre dovuto aspettare la sesta o settima giornata.

Quella vista nelle prime due uscite è una Lazio scintillante, con un gioco che non può fare altro che esaltare le qualità dei suoi giocatori migliori.

Luis Alberto, contro lo Spezia, ha letteralmente illuminato l’Olimpico con un gol e tripletta d’assist, Milinkovic a Empoli ha preso in mano la squadra, dominando in lungo e in largo e collezionando anche una rete e un assist.

Immobile, quello che “nel 433 non ci sa giocare”, si trova già in cima alla classifica capocannonieri con quattro gol.
Per non parlare poi di Pedro che sembra giocare in questa squadra da anni o di Felipe Anderson, il figliol prodigo tornato forse, e finalmente, con una mentalità nuova (lo stop a mò di taekwondo a liberarsi con conseguente gol del 4-1 è pura bellezza).

Addirittura si è riusciti a fare segnare a Hysaj il suo secondo gol in Serie A.

La mano di Sarri inizia già a farsi vedere. Questa è sicuramente una Lazio che diverte e si diverte. Ma non è tutto oro ciò che luccica.

Per tirare le somme è troppo presto, sarebbe ingenuo anche solo pensarlo.

Le prime partite sono arrivate contro due compagini decisamente inferiori, ma anche con qualche difficoltà. L’Empoli in alcuni momenti ha fatto tremare la squadra capitolina e lo Spezia non è più la squadra solida della scorsa stagione.

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foto ufficiale profilo Twitter SS Lazio

E poi c’è quel problema del classico gol subito ad inizio primo tempo: in entrambi i casi la Lazio è andata in svantaggio subito, e con errori evitabili figli di un susseguirsi collettivo di scelte sbagliate.

“I primi quindici minuti della linea difensiva non mi sono piaciuti – spiega Sarri – Sia a Empoli che oggi abbiamo preso gol alla prima occasione. Non siamo entrati male in partita, due indizi non fanno una prova, però ci fanno venire un po’ di preoccupazione”.
Spiega Sarri.

Si, perché fin’ora è andata bene, ma il Mister sa perfettamente che altre squadre non ti concedono di rimontare in questo modo. Anzi, non te lo concedono proprio.

Quello della fase difensiva è l’aspetto su cui bisognerà lavorare di più, ma senza tralasciare il resto. Perché si, rispetto alla tabella di marcia la squadra è già inaspettatamente avanti di qualche tappa sul comprendere il nuovo stile di gioco, ma strada è ancora lunga.

Intanto, però, un po’ di Sarrismo si inizia già ad intravedere. In qualche gol in modo lampante, in azioni scintillanti, nel modo in cui gira la palla, nei gol da calcio piazzato che negli anni scorsi tanto mancavano e anche nell’interpretazione della partita che ti porta in un’occasione a tenere fuori un imprescindibile come Luis Alberto: contro l’Empoli c’era bisogno di più fisicità, contro lo Spezia della fantasia.

Ora il vero test sarà a Milano. Lì la Lazio dovrà mettere in pratica tutto ciò che di nuovo ha imparato e non sarà una sfida facile.

Finora, però, i tifosi laziali possono dirsi soddisfatti e sui social dei biancocelesti impazza un motto: aprite le porte alla bellezza.
Perché nonostante il doveroso equilibrio e la consapevolezza di non affrettarsi nei giudizi, questa Lazio è bella davvero.

Sarà poi compito di Mister Sarri renderla anche, e soprattutto, efficace sulla lunga distanza.

Per ora, però, lo si può già iniziare a sussurrare: il Sarrismo è iniziato.

 

 

Lidia Ludovisi