“Prenditi in giro, prima che lo facciano gli altri” è il motto di Alessandro Braga, o meglio, in arte “Il Plin“.

Alessandro è un ragazzo di 35 anni che vive nella provincia di Brescia, ma tifosissimo del Parma. La domanda sorge spontanea: Perché uno di Brescia non tifa la squadra della sua città?
Fino all’età di 8 anni ero interista, causa del papà neroblu. Nel 90′ il Parma arriva in serie A e sembrava una Cenerentola che doveva far la fine del Benevento di oggi. Mi innamorai un po’ causalmente di questo club. Un po’ per i nomi di alcuni giocatori che da piccolo mi facevano ridere e un po’  perché sono stati i primi ad avere un portiere straniero, Claudio Taffarel. All’epoca “scommessi” con mio papà che il Parma avrebbe fatto bene e non sarebbe stato nella zona bassa della classifica. Da quell’anno poi sappiamo cosa ha fatto il Parma e che soddisfazioni ha regalato ai suoi tifosi, cosa che l’Inter ha smesso di fare per diverso tempo“.

Oltre a essere un impiegato, fa parte dei “Belli e impossibili“, gruppo di spogliarellisti ironici che qualche anno fa ha partecipato a “Italia’s got talent”, ed è conosciuto dai tifosi parmigiani come “Il Plin”, profilo Facebook con il quale pubblica post ironici sul Parma e su tutto ciò che accade nell’ambiente gialloblu.

Solo in tempi più recenti ho deciso di unire la passione per il calcio all’ironia. Dopo la terza canzone su Leonardi, ex dirigente sportivo, i tifosi hanno iniziato a seguirmi e a conoscermi“.

In questa 24esima giornata si disputerà il match tra Brescia e Parma e così ho pensato di fargli qualche domanda su come vivrà questa giornata.

“Perché non ti sei innamorato del Brescia o comunque non è nata una simpatia?”
“La mia storia d’amore con i crociati è nata casualmente quando ero bambino e non se nè più andata. Sicuramente la tranquillità che si respira al Tardini e il modo di affrontare ogni situazione che è capitata negli ultimi anni ha fatto si che, nonostante i chilometri, in ogni partita casalinga sia presente.  In Curva  non ci sono solo gli ultras, ma anche nonni con bambini e donne.”

“Seguivi già questo campionato? Cosa ne pensi?”
“Devo dire la verità? No. Seguivo poco la B, ancora meno la C e figuriamoci la D. Ma in questo meraviglioso viaggio, stiamo provando di tutto. Qualche mese fa ho scritto una canzone sulla cadetteria, ” Sarà perchè tifiamo”.  È un bel campionato, ma è una tortura, perché nessuna partita è facile. Tutti possono vincere con chiunque ma anche perdere con chiunque. La classifica è cortissima ed è difficile fare ogni tipo di pronostico.”

“Cosa ne pensi del mercato del Parma? E del Brescia?”
“Con la vecchia gestione il Parma comprava molti giocatori, anche 300. Ma almeno questi li paghiamo” dice con la sua solita ironia. “Il Brescia, invece, ha venduto molto e comprato meno, perché non è facile trovare giocatori che vadano bene per 6 mesi sia a Boscaglia, che a Marino che a un eventuale prossimo allenatore, ma soprattutto a Cellino.”

“Come vivrai questo prepartita? E come vedi arrivare queste due squadre?”
“Sarà sicuramente strano e particolare: andare allo stadio senza fare i classici 130 km, vedere i soliti amici nel settore ospiti e non di fianco a me soprattutto sentire tanti “Pota” attorno a me e molte meno erre mosce. Mi sentirò un po’ come un professore bilingue. Scherzi a parte, il Parma ha voluto promuovere la squadra che ha disputato il girone d’andata, chi più e chi meno. Ha fatto qualche acquisto, ma non sono stati ceduti tutti quei nomi che sembrano già con la valigia pronta. Si ritrova compatto e fiducioso, grazie anche alla vittoria casalinga con il Novara. Per quanto riguarda il Brescia, sta vivendo una brutta situazione per i diversi risultati negativi ed è “costretto” a vincere per evitare la zona retrocessione che ad un punto. La fame delle rondinelle però potrebbe essere pericolosa per i crociati”

 

Aurora Levati