“Il cuore batte forte, è molto emozionante!”

Sono queste le prime parole di Zvonimir Boban, lo Chief Football Officer del Milan.

È stato Maldini, adesso direttore tecnico del club e già al Milan dall’anno scorso come direttore sviluppo strategico area sport, ad aver voluto a tutti i costi “Zorro” nel nuovo Milan, così tanto da discutere della trattativa in piena notte, come dichiara lo stesso ex trequartista degli anni d’oro del Milan.

Zvonimir Boban, la spadaccino rossonero dei Balcani

La loro sfida più grande è riportare in alto il Milan e per farlo hanno puntato su Marco Giampaolo, definendolo un uomo schivo ma speciale con un grande bagaglio di conoscenza calcistica e per questo, a parer loro, l’unico allenatore sulla piazza a rispecchiare la filosofia del club.

Il primo obiettivo è centrare la Champions dalla porta principale e chissà che insieme non riescano magari a vincerla facendo battere il cuore dei tifosi e gioire lori come un tempo, ai tempi di Boban e Maldini, quando il Milan era il Milan.

Chi si augura che Boban, Maldini e tutto lo staff a partire da Giampaolo, possano fare bene sono proprio i tifosi, l’anima pulsante di ogni squadra che si rispetti.

Ma diciamola tutta, chi potrebbe lavorare al meglio per il Milan se non due grandi bandiere del club come loro, uomini di calcio che a fine carriera avrebbero potuto aspirare ad avere il massimo riconoscimento lavorativo nel mondo sportivo ed invece per l’amore che hanno nei confronti del Milan hanno deciso di “rischiare”, ripartendo dal basso, dall’anno zero.

Il cambiamento, nel bene o nel male, prevede sempre un salto nel vuoto e Boban, non esitando un attimo a lasciare il ruolo da dirigente in Fifa, ha deciso di farlo, vivendo il passaggio al Milan come la sfida sportiva più importante della propria vita.

maldini-boban
immagine: IL VALORE ITALIANO

Maldini e Boban hanno un rapporto fraterno e condividono gli stessi valori, le stesse idee
calcistiche e soprattutto la stessa idea sul “nuovo Milan” e per questo motivo porteranno alla società sicuramente tanto spessore calcistico a livello tecnico ed anche conoscenza delle istituzioni calcistiche. Ma, soprattutto cercheranno di trasmettere ai giocatori tanta passione, quel sistema di valori che altro non è che l’attaccamento alla maglia, alla loro maglia che non è un parametro tecnico ma è qualcosa che viene da dentro e rientra nella sfera dei sentimenti; significa giocare per quei colori, sentirli addosso, parte integrante di se stessi, è gioire per i successi e soffrire per le sconfitte da calciatori e tifosi allo stesso tempo, è in sintesi quella fede calcistica che purtroppo nel calcio moderno è quasi scomparsa.

Boban-e-Maldini
immagine: MilanLive.it

È da qui che Boban e Maldini vogliono e devono ripartire per far ritornare il Milan sul tetto del mondo, lì dove lo hanno lasciato da calciatori, lì dove hanno lasciato il loro cuore perché è solo così, creando nuove bandiere che si può risalire dalle ceneri sperando magari che un giorno al loro posto, alla dirigenza del Milan, ci sia proprio una di queste nuove future bandiere perché le scelte di cuore non vanno mai disattese, perché al cuore non si comanda.

 

Ylenia Micalizzi

 

LEGGI ANCHE:

Paolo Maldini, il capitano rossonero dal “Cuore di Drago”