41 anni oggi, Luís Nazário de Lima, meglio conosciuto come Ronaldo, è il Fenomeno del calcio.

Nato il 22 settembre del 1976 a Rio de Janeiro, cresciuto calcisticamente nel Cruzeiro, sbarcato in Europa, ad Eindhoven, nell’estate del ’94, dopo un paio di stagioni approda a Barcellona e nel ’97 sbarca in serie A, all‘Inter48 miliardi di lire, all’epoca fecero rumore, come le giocate del talento brasiliano.

Fenomenale la prima stagione nerazzurra: vince la Coppa Uefa nel ’98, il Pallone d’Oro nel dicembre del ’97 e con 25 reti in campionato è ancora oggi il calciatore ad aver siglato più gol da esordiente in Serie A.

Una carriera contraddistinta da luci e ombre, gioie e lacrime a causa di ripetuti infortuni. Il primo contro il Lecce – nel quale si lesionò il il tendine rotuleo destro. Dopo un intervento chirurgico e un lungo stop tornò in campo il 12 aprile 2000, nella finale di Coppa Italia contro la Lazio ma dopo 6′ il brasiliano si lacera completamente il tendine operato.

Nuovamente sottoposto a operazione è potuto scendere in campo solo al termine di quella stagione ma  furono ancora lacrime per un tricolore sfumato all’ultima giornata, contro la – per lui maledetta- Lazio.

Era ora di cambiare aria e nell’estate del 2002, nelle ultime ore di calciomercato, il brasiliano saluta l’Italia alla volta di Madrid.

Con il Real torna a sorridere: oltre alla Coppa Intercontinentale e un titolo di Campione di Spagna, aggiunse al suo palmarès un altro Pallone d’oro.

Scacciati i fantasmi del passato, nel 2007, Ronaldo decide di sfidare il destino e tornare a Milano, sponda rossonera però. Sembrava che i Navigli gli sorridessero finalmente: con i rossoneri vince la Champions League nel 2007 – anche se non poté disputarla- poi furono di nuovo lacrime. Nel gennaio 2008, entrato in campo da pochi minuti nella sfida contro il Livorno, nel tentativo di colpire di testa il pallone si procura la rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.

Quella fu la sua ultima presenza in Italia e in Europa perchè Ronnie fa ritorno in patria perchè è con il Brasile che si è tolto molte soddisfazioni – vincendo due Mondiali- : decide di terminare la carriera nel Corinthians fino al 20 febbraio 2011, data in cui disputa la sua ultima partita in carriera. In quell’occasione, tra le lacrime dei tifosi, ha ricevuto una targa commemorativa dal presidente del club paulista e gli ex compagni di squadra sono scesi in campo indossando una maglietta con la scritta “Ronaldo Eternamente em Nossos Corações” (Ronaldo per sempre nel nostro cuore) e hanno disputato la gara con una maglia che riportava una numerazione speciale (tutti i numeri contenevano un 9, storico numero di maglia del Fenomeno) e la dicitura “#prasemprefenomeno“.

Per sempre Fenomeno, anche a 41 anni, anche con qualche chilo di troppo, anche se Twitter, all’ hashtag Ronaldo attribbuisce l’icona della maglia di Cr7…

Caterina Autiero