Ci mise poco a diventare uno dei simboli della Rinascita: un guerriero indomabile del centrocampo, uno che non mollava mai. Stiamo parlando di Simone Pepe, ‘solo’ 76 presenze con la maglia della Juve ma così intense da essere ricordato nel cuore di tutta la piazza.

(immagine Getty)

In campo correva per tutti e la sua proverbiale parlantina faceva arrabbiare il mister pugliese, che mal digeriva la sua indole esuberante soprattutto nello spogliatoio. La grinta e l’agonismo gli avevano fatto capire in fretta cosa volesse dire il motto ‘Fino alla fine’: capace di adattarsi in qualsiasi veste, di mettersi sempre a disposizione e magari di sfoderare perle come quella contro la Lazio (proprio lui, nato a Albano Laziale!) in quel 12 aprile 2012, snodo cruciale per il primo scudo dell’era Conte:

Simone Pepe  sarà sempre un po’ bianconero: lo sa bene lui, e lo sanno tutti i tifosi che oggi si sono certamente ricordati di augurargli un buon compleanno di cuore.

Alcune storie non finscono mai: quella tra Pepe e la Juve è un esempio. Tanti auguri, Simone.

Daniela Russo