Meno di un mese fa avevamo registrato e stigmatizzato un episodio che ha coinvolto una ragazza arbitro di 16 anni, vittima di insulti sessisti.

Insulti sessisti all’arbitro sedicenne da parte dei genitori in tribuna

Ma non c’è mai fine al peggio e si è andato addirittura oltre la violenza verbale.

E’ accaduto a Meda, durante una gara di campionato regionale U15 femminile tra  Real Meda e Rivazzanese. 

Sul risultato di 1-1, l’arbitro decide di procedere al triplice fischio in sincrono con una giocatrice del Meda che tira e segna.  

D’istinto, la direttrice di gara convalida la rete e la fine della gara inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto.

L’allenatore della squadra ospite assale la ragazza, le inveisce contro e arriva a metterle le mette le mani addosso.

La giovane, spaventata cerca di ripararsi ma un genitore nel frattempo ha scavalcato la recinzione per raggiungerla.

L’arbitro, messo alle strette, intimidita, decide di annullare il gol.

Questo è l’ennesimo episodio di violenza la cui vittima è un arbitro.
Un fenomeno che nel calcio dilettantistico sembra essere norma e che pone tanti giovani che vogliono intraprendere la carriera di direttore di gara dinanzi imprevisti e situazioni replorevoli.

Una situazione che negli anni non trova soluzione anzi sembra degenerare.