Antonio Conte e il Napoli plasmato a sua immagine e somiglianza

Il tecnico salentino ha creato un gruppo compatto, agguerrito e affamato. Ora il Napoli di Conte non è più un progetto ma una straordinaria realtà

0
14
immagine dal profilo Instagram ufficiale del tecnico salentino

Anno del Signore 2024, mese caldissimo di Agosto, Domenica 18 ore 18:00.
Il Napoli di Conte esordisce in campionato contro il Verona. Secco, surreale e doloroso 3-0.
Mister Conte inizia male, il Napoli rivede i fantasmi della passata stagione palesarsi implacabili al Bentegodi. Squadra e allenatore subissati di critiche e sfottò.

Oggi, fine gennaio dell’anno del Signore 2025, il Napoli è primo in classifica, vede solo l’Inter come concreta avversaria per lo scudetto e in otto giorni ha battuto nell’ordine Atalanta e Juventus.

Cos’è successo???

Niente cari, è successo che Antonio Conte ha fatto la sua Epifania al cospetto dei giocatori e della dirigenza partenopea, toppando sì la prima, ma creando piano piano, giorno dopo giorno, sedia rotta dopo sedia rotta, un gruppo ad oggi meraviglioso e capace di sovvertire ogni pronostico.

Conte ha rimesso in sesto il corpo e lo spirito di quei giocatori reduci dallo scudetto 2022/2023 e dal mega fiasco dell’annata successiva ed ha innestato alla sua maniera i nuovi arrivati.

In ognuno di loro ha stillato la dose giusta di cazzimma per far sì che loro stessi entrassero il prima possibile nella sua testa. Sì, perché la testa di Antonio Conte è un concentrato di capatostaggine meridionale, determinazione, forza fisica e tenuta mentale che non può non contagiare chi gli sta intorno.

Gli hanno messo in mano una mappina e lui l’ha trasformata in un foulard di seta.

Olivera, Spinazzola, Juan Jesus, Rrahmani Anguissa. Giocatori reduci da un’annata storta, da infortuni gravi o semplicemente demotivati, ora rappresentano piccoli, grandi miracoli del tecnico, lo stesso che ha voluto fortemente in azzurro un giovanotto devastante come Scott McTominay e aver chiesto, altrettanto fortemente, il suo pupillo Romelu Lukaku.

Una rosa azzurra solidamente edificata mattone dopo mattone, cementata dalla personalità impressionante dell’allenatore e contornato anche dalla figura assolutamente indispensabile come quella di Lele Oriali, il quieto, savio Oriali.

Mai un passo indietro, ma sempre accanto al Mister e alla squadra.

Un collettivo affiatato, unito e motivato che ha saputo incassare ma anche darle di santa ragione (anche dopo averle prese simbolicamente negli spogliatoi dal Mister, ogni qual volta che un match non ha preso una bella piega).

E così, partita dopo partita, punto dopo punto, il Napoli targato Sant’Antonio da Lecce, è primo in classifica, incalzato solo dell’armata nerazzurra di Simone Inzaghi.

Le altre grandi o seguono un po’ annaspando o stanno lì a guardare le mirabolanti imprese dello stratega Temistocle.

Il Napoli di Conte è costruito fisicamente, mentalmente ed emotivamente a sua immagine e somiglianza.

Due pareggi, tre sconfitte, 17 vittorie, 53 punti. What else?

E a chi blatera di una sola partita alla settimana giocata, squadra e tecnico rispondono con i fatti. Tutte le altre, se proprio ci tengono, possono sempre scegliere di abbandonare le competizioni europee così da concentrarsi sul campionato…

Il Napoli intanto, fa il suo dovere e guarda soltanto avanti, implacabile e cazzimmoso.
Punta in alto perché con Antonio si fa solo così e quindi W Antonio.
Tutta Partenope è CON…TE!

Simona Cannaò