La fine dell’estate coincide con la fine di uno dei periodi calcistici più temuti dalle tifoserie sparse in tutto lo stivale: trasferimenti, prestiti e acquisti. Il calciomercato estivo appassiona e fa rimanere incollati milioni di tifosi agli schermi di un telefonino, perfino sotto ad un ombrellone in riva al mare.

In un calciomercato composto per lo più da cessioni e pochi acquisti, il Napoli è riuscito a blindare in extremis, uno dei suoi assi nella manica, l’attaccante Andrea Petagna.

Il giovane giocatore triestino ha infiammato negli ultimi giorni del calciomercato estivo, i rotocalchi calcistici più importanti, rendendo la sessione estiva un campo di battaglia all’ultimo sangue.

Fino al giorno del match Genoa – Napoli, disputato domenica 29 agosto 2021, si dava per
scontato una possibile cessione dell’attaccante all’altra società genovese, la Sampdoria di mister D’Aversa.

Ma il calcio a volte è solo una questione di secondi, che possono ribaltare la situazione e dimostrare quanto esso e le trattative siano solo questione di tempismo e di ripensamenti imprevedibili.

È al 84’ che il Napoli con un colpo di testa di Petagna riesce a riportarsi in vantaggio (il tabellone segnava 1-1) su un Genoa ostico.

Si può definire fortuna, occasione giusta ma ciò che ha reso ancor di più il goal straordinario è il fatto che Petagna fosse entrato da soli 2 minuti.

Questo goal decisivo, e soprattutto le dichiarazioni rilasciate post partita ai microfoni di Dazn ( “il mister ci tiene a me” o ancora “i miei compagni sanno il mio valore”) hanno confermato la voglia di Petagna di rimanere al Napoli.

Napoli che ha blindato fino alla fine il suo gioiello, rinunciando alla cessione alla Sampdoria.

Un legame nato da poco più di un anno, tra Petagna e i tifosi napoletani, fatto di alti e bassi, ma che l’attaccante ha sempre voluto confermare, così come ha fatto dopo il goal di domenica.

Una corsa fino al settore ospiti del Luigi Ferraris per festeggiare il suo primo goal con la presenza dei tifosi (ben 1.016 i napoletani accorsi a Genova). Un modo per esultare insieme, per ribadire “io sono qui e lotto insieme a voi”.

Una lotta che Petagna incarna bene, definendosi egli stesso un bulldozer, così come ha fatto in un post sul social Instagram il 25 ottobre 2020, dopo il suo goal decisivo nella partita Benevento – Napoli, finita 1 – 2.

Ma perché l’attaccante ex Atalanta e Spal si definisce un bulldozer?

La risposta è da ricercare nelle caratteristiche del bulldozer e si può scoprire facilmente quanto siano simili all’attaccante, in quanto presenta qualità da vero combattente, prontezza all’azione ed energia.

Una forza fisica notevole, dovuta anche ai suoi 1.90 cm di altezza, rende Petagna un attaccante pronto all’azione, alla progressione del gioco verticale, e asso nei colpi di testa.

Un acquisto fondamentale per il Napoli, in quanto nella scorsa stagione, oltre al goal decisivo in casa del Benevento, ha sancito il goal vittoria durante tre scontri: Sampdoria, Spezia ed Empoli (in Coppa Italia).

Durante tutti questi scontri è entrato nei minuti decisivi, decidendo come un bulldozer le sorti di gare spesso statiche.

Quando si tratta di goal decisivi, Andrea Petagna risponde sempre alla chiamata…

Come il goal in Europa League contro i francesi del Lione, quando vestiva la maglia dell’Atalanta ( 1-0 che valse ai bergamaschi il primato nel girone), o ancora la doppietta proprio all’Atalanta quando vestiva i colori della Spal, biennio importante per lui, in cui andò in rete 28 volte in 72 match disputati.

Con la decisione di blindarlo il Napoli ha voluto ribadire quanto un centravanti con queste qualità sia fondamentale in questa rosa che può contare come centravanti puri solo lui e Victor Osimhen.

Fondamentale la volontà dell’allenatore Luciano Spalletti in questo contesto, che non intende rinunciare al giocatore, soprattutto in vista dell’assenza di Osimhen, che sarà probabilmente impegnato nella competizione della Coppa d’Africa, nei mesi di gennaio e febbraio 2022.

“O’ bulldozer è turnat”, scrisse Petagna l’anno scorso.
Quest’anno, dopo 180′, ha risposto già presente.

Rosaria Picale