A Formello torna Balde Diao Keita. E dopo di lui i senatori presenti con le rispettive nazionali in questa settimana. Un po’ come la parabola del figlio prodigo: dopo le scuse del giovane, Simone Inzaghi gli riserva subito un posto in formazione al fianco di Ciro Immobile. Con il rischio di far irritare chi, invece, non se n’è mai andato e forse merita delle scuse. Ma quanto durerà questa quiete dopo la tempesta? Probabilmente non molto. La storia della Lazio parla chiaro: arriva un punto del campionato in cui lo spogliatoio scricchiola e Inzaghi non ha ancora l’esperienza per riunirlo. Qust’anno si è iniziato da prima: il Balde Keita non si è fatto trovare per parecchio tempo rendendosi irraggiungibile, fingendo un infortunio ancora da chiarire e schivando le risposte ironiche di Angelo Peruzzi, che di infortuni veri ne ha trattati e come. E’ l’esperienza che schiaccia e fa a pezzetti la sregolatezza che condisce una forte superbia. Sembra tutto alle spalle dopo le scuse e il successivo perdono concesso dalla società, ma non ancora dai più anziani compagni di squadra che oggi faranno ritorno e se lo ritroveranno accanto e magari anche davanti nella corsa per guadagnarsi un posto nello scacchiere titolare. Perché lui ha detto di voler esserci già dalla ripresa. E l’infortunio? E’ passato. Era grave, molto grave. Ma è passato: sta facendo uno sforzo per premiare i propri tifosi. Ma una cosa, il povero Keita, non la sa ancora: perdere la fiducia è un secondo, riconquistarla un’eternità.

Francesca Cuccuini