Diego Laxalt regala in extremis la vittoria al Genoa sull’ostico terreno della Lazio. Un centrocampista eclettico, veloce e spesso conteso dal mercato: scopriamolo

Ci ha provato due volte a segnare a tutti i costi. La prima, il Var ha evidenziato un fallo di mani: è il 35′ e Lazio-Genoa è sull’ uno pari; la seconda in pieno recupero: colpo di testa, rete e vittoria, così Diego Laxalt stende i biancocelesti e regala la vittoria ai rossoblu.

Venticinque anni da compiere domani e già tanta esperienza nel nostro campionato: Laxalt, approdato all’ Inter nel 2013 (dove tuttavia non è mai stato impiegato), si è fatto le ossa in squadre come Bologna e Empoli, prima di essere definitivamente riscattato dal Genoa. Centrocampista duttile, grintoso e estremamente resistente alla corsa continua, cresce esponenzialmente nelle mani di Giampiero Gasperini, che lo utilizza sulla fascia e talvolta anche nel tridente offensivo in posizione esterna. E Diego ricambia con entusiasmo e risultati la fiducia del mister.

Una straordinaria passione per le macchine d’epoca, ereditata dal papà meccanico, Gustavo: il suo primo regalo, a 18 anni, una BMW 2002 TI, una serie limitata degli anni ’70, modello modificato e “ribassato”. Ma la velocità di Diego è merito della mamma, con la quale da piccolo giocava continuamente a rincorrersi, allenandosi già allo scatto e alle riprese. Se fosse una macchina, sarebbe di sicuro una Ferrari, dice Laxalt senior.

Sul numero 93 rossoblu spesso si sono concentrati gli interessi del mercato: già questa estate sembrava essere il sostituto ideale di Spinazzola all’Atalanta, nel caso in cui Leonardo avesse lasciato la Dea; nella finestra appena conclusasi invece aveva attirato l’ attenzione della Roma, per un ipotetico scambio con Peres.

Alla fine Diego è rimasto al Genoa, a proseguire la sua bella avventura con la maglia che lo ha definitivamente lanciato: e vista la caparbietà con cui ieri ha cercato la vittoria, possiamo tranquillamente dire che sia stato meglio così per i Grifoni.

Daniela Russo