Alia Guagni: cuore, passione ed eroina della rivoluzione

Una carriera dedicata al calcio. Mossa dalla passione, Alia Guagni è uno dei simboli della rivoluzione del calcio femminile italiano

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Alia Guagni
Photo Credits: Como Women

Una carriera dedicata al calcio. Mossa dalla passione, Alia Guagni è uno dei simboli della rivoluzione del calcio femminile italiano.

Alia Guagni
Photo Credits: Como Women

Quasi 500 presenze tra campionati e coppe, 85 in Nazionale, un paio di esperienze estere, tanti trofei (2 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana e una spagnola, 1 Campionato italiano e due di Serie A2), una vita dedicata al calcio e l’anima viola: questo e molto altro è Alia Guagni.

Ho scelto il calcio quando avevo solo 9 anni, è stato subito amore”. A 37 anni, dopo essere diventata un emblema del calcio femminile italiano, una combattente contro gli stereotipi e un esempio per le nuove generazioni, lascia il calcio giocato. “Spero di aver trasmesso qualcosa alle nuove generazioni. Ho dedicato tutta la mia vita a questo sport, a questo mondo. Spero di aver trasmesso valori veri”.

Grinta e determinazione non sono mai mancate al difensore nata a Firenze nell’87. Debutta proprio con la maglia della squadra della sua città natale e gioca nel Firenze fino al 2015 con delle eccezioni estive in cui si è misurata in esperienze estere, nella patria del calcio femminile, gli USA.

Nel 2015 la svolta nella sua Firenze: veniva fondata la Fiorentina Women’s come sezione femminile affiliata all’omonimo club maschile e Alia, scorrazzando sulla fascia, diventava capitano e bandiera della competitiva squadra viola con la quale vincerà un tricolore e debutterà per la prima volta nella Women’s Champions League, arrivando fino agli ottavi di finale.

Cresce professionalmente correndo infaticabilmente sulla fascia destra, mentre parallelamente studia e si laurea in Scienze e Tecniche dello Sport. Nel 2020, a 32 anni, è il momento per lei di rimettersi in discussione, quindi decide di lasciare la sua amata Firenze per approdare nell’Atletico Madrid, una delle squadre più forti del panorama europeo.

Una scelta non facile per Alia Guagni e fatta non per fama o per soldi (siccome in precedenza aveva rifiutato l’offerta del Real), ma perché ha avuto la necessità di uscire da quella che ormai era una “zona di comfort”.

Avevo bisogno di qualcosa di nuovo, di rimettermi alla prova e rimettermi in gioco. Era il momento perfetto per poterlo fare. […] Avevo già fatto tanta carriera e avevo raggiunto obiettivi importanti a Firenze. Provare a mettermi alla prova in un campionato diverso, un mondo diverso, una lingua diversa e lontana da casa era qualcosa che nella vita mi mancava e avevo bisogno di provare”.

Dopo due stagioni in Spagna torna in Italia e indosserà la maglia del Milan per altre due stagioni per poi giocare nel Como prima di smettere con il calcio giocato. Una carriera lunga, ricca di sacrifici ma spinta dalla passione (tanto da scegliere comunque il calcio alla professione di docente di scienze motorie). Una vita dedicata al calcio, dribblando stereotipi, crossando valori e, segnando il gol più importante: il raggiungimento del professionismo.

Alia Guagni è parte di quel team di campionesse che hanno portato il calcio femminile a una crescita in termini di popolarità e riconoscimento. Non possiamo che ringraziarla per averci insegnato di fare sempre affidamento alla passione.

 

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