Quando si sbaglia, si paga. Nella vita e soprattutto nel calcio, dove ogni errore commesso, in campo e fuori, viene ingigantito dalla fama che si possiede. Non sarà famoso come Balotelli, ma Alessio Cerci è comunque conosciuto a livello nazionale e anche fuori dai nostri confini, grazie alla sua permanenza all’Atletico Madrid che è tuttora proprietario del giocatore. Vi starete chiedendo perché parliamo di lui e la risposta è semplice.

Dopo la sconfitta di ieri contro il Bologna, la curva rossonera si è scagliata con fischi e insulti contro Montolivo, Honda e soprattutto Cerci, protagonista di una partita deludente. Nell’occasione del gol dei rossoblu, non ha eseguito la giusta copertura su Giaccherini, che ha poi segnato. Quel che è peggio è che l’ex granata ha clamorosamente mancato il gol del vantaggio rossonero in diverse circostanze, facendo infuriare i tifosi del Milan che lo hanno pesantemente insultato. Ha subito critiche anche sui social, dove inizialmente il rossonero ha intrapreso la strada della diplomazia, rispondendo in modo pragmatico in molte occasioni, ma la situazione adesso è diventata insostenibile.

L’ex granata ha deciso quindi di chiudere gli account di Facebook e Twitter, mentre quello di Instagram è stato reso privato per evitare di essere ulteriormente bersagliato. I problemi sui social network di Cerci sono però di vecchia data: il primo lo creò la fidanzata, Federica Riccardi, con la storica “Andiamo nel calcio che conta”, postata su Twitter dopo il passaggio all’Atletico Madrid, poi gli insulti dei tifosi per il suo scarso rendimento. Se facciamo due conti, possiamo capire che in un anno in rossonero, (da gennaio 2015 a oggi), il giocatore ha messo insieme prestazioni davvero deludenti, segno di come l’ex beniamino del Torino non sia mai riuscito a far breccia nell’ambiente milanista, prima con Inzaghi e ora sotto la gestione Mihajlovic, che nel post partita lo ha richiamato per l’eccessivo egoismo mostrato in occasione del goal mangiato:

“Era a tu per tu col portiere e ha scelto l’opzione peggiore, doveva passarla a Bacca“.

A questo punto la possibilità di un divorzio imminente sembra la soluzione più logica, tanto che lascerà il Milan già in questo mercato invernale invece che a giugno, quando sarebbe scaduto il prestito di 18 mesi.

Barbara Roviello Ghiringhelli