Aleksej  Mirančuk è ufficialmente un nuovo giocatore dell’ Atalanta.

La squadra di Bergamo ha portato a casa il giovane russo per la cifra (praticamente irrisoria) di 14,5 milioni. La Lokomotiv Mosca ha annunciato la cessione del ragazzo sui suoi canali social:

Ma per parlare di Aleksej Mirančuk, bisogna fare un passo indietro.

Aleksej e Anton Mirančuk sono gemelli omozigoti, nati il 17 ottobre 1995.

Identici al punto che distinguerli è veramente impresa ardua, anche nella loro passione per il calcio. Fortunatamente in campo sono speculari: Lesha (Aleksej) è mancino, Bart (Anton) invece è destro.

La mamma comprende il valore del sogno dei suoi due figli e li supporta. Li accompagna all’ Olimp, una scuola calcio distante più di un’ora dal paese in cui vivono, nel sud della Russia. A 11 anni i gemelli fanno un provino con lo Spartak: il club tuttavia non è convinto dalla gracilità dei due ragazzini e pertanto non propone un contratto.

Mamma Elena non si perde d’animo e nemmeno i ragazzi. Passa qualche anno ed ecco che i gemelli attirano l’attenzione della Lokomotiv che decide quindi di puntare sui due. 

In campo sono sicuramente differenti, non solo per il piede di preferenza, ma anche per caratteristiche. Aleksej è più tecnico e offensivo, preferisce la fascia o la trequarti per mettersi in luce mentre Anton è una mezzala che si distingue per la corsa e per la duttilità.

C’è un altro dettaglio, non indifferente: Aleksej, tra i due, è sempre stato più pronto. È sempre rimasto in rossoverde,  mentre Anton ha passato una stagione in prestito per crescere nel Levadia Tallin, in Estonia. L’unione tra i due gemelli è totale e Bart soffre senza Lesha:

Ho un legame spirituale con lui, quando non siamo insieme sono triste.

Eppure cresce e migliora, nel desiderio di essere alla sua altezza.

Dopo sette anni insieme, per i due gemelli è giunta l’ora di separarsi. Per Lesha si aprono le porte dell’Italia, l’Atalanta ha intravisto in lui l’uomo perfetto per sostituire Josip Ilicic, il cui futuro resta avvolto – al momento – nell’incertezza.

Due gol alla Juventus in Champions League nella passata stagione , 12 (e 5 assist) in Premier Liga con la Lokomotiv Mosca. In sette annate, 228 presenze accompagnate da 43 reti.

Adesso è il momento di uscire dai confini della patria e sondare altri stadi, altri modi di giocare. E soprattutto senza l’adorato fratello al suo fianco. 

Bergamo sembra già la casa ideale per questo talentuoso venticinquenne dalla faccia da simpatica canaglia: così già Malinovskyi, anche Mirančuk può diventare arma letale nelle mani di  Gasperini e nel sistema di gioco della Dea. 

Con un ultimo, caloroso saluto Lesha – sempre supportato da Bart – si congeda dalla sua  squadra.

Voglio ringraziare tutti i fan della Lokomotiv. Qui, insieme a voi, sono diventato un calciatore professionista e un uomo. Insieme a voi abbiamo vinto tutto. Con un’anima pura, voglio ringraziare tutti per essere stati presenti nei momenti difficili e facili. È ora di realizzare il mio sogno. So che vi preoccuperete per me. E io sarò con voi. Non vi sto dicendo addio! Ci rivediamo!

 

È tempo di volare – in tutti i sensi – in Italia.

 

Aleksej è pronto.

Chissà che, tra qualche tempo, non  lo raggiunga anche Anton.

Daniela Russo