Ci sono date che il mondo dello sport non può dimenticare e oggi è una di quelle: il 9 dicembre 2006 ci lasciava improvvisamente uno dei più noti giornalisti sportivi dell’epoca.

Sono passati nove anni da quel tragico giorno in cui tutti i notiziari annunciavano quel fulmine a ciel sereno che squarciò il mondo dello sport, calando un velo di tristezza che ancora oggi fa capolino al riaffiorare di ricordi legati a quel nome. Un nome che ci ha fatto emozionare come pochi.

alberto-d'aguanno

Alberto D’Aguanno è stato uno dei pochi fortunati a vivere in prima persona le emozioni del Mondiale di Berlino, lo stesso che ha rappresentato la voce di tutto il popolo italiano per tutto il percorso, dal Ghana alla notte del 9 luglio, l’orgoglio di poter urlare a nome di tutta Italia “Siamo campioni del mondo” e ancora a Parigi a scrivere un’altra pagina di storia del calcio italiano e mondiale: il Pallone d’oro finalmente nelle mani del giocatore italiano per eccellenza, capitano azzurro ai mondiali, Fabio Cannavaro. Forse una delle più grandi emozioni che un giornalista possa provare e, che sia stato un regalo o uno scherzo del destino prima di lasciarci, lui ha avuto l’onore di provarla.

Stroncato da un malessere mentre dormiva, era stato ritrovato nella sua abitazione a Monza e a piangerlo non solo il mondo del giornalismo, ma l’Italia intera, ancora una volta unita dal suo nome.

Noi volevamo ricordarlo così Alberto D’Aguanno, con il sorriso con il quale si presentava, lo stesso sorriso che ha rappresentato un po’ ognuno di noi.

Ciao Alberto.

Egle Patanè