Le big nella 16ª giornata faticano ad andare in vantaggio: Juve, Inter e Napoli rifilano solo un gol alle loro avversarie. 

Gli Azzurri in trasferta a Cagliari regalano un tempo che gli avversari poi accusano nella ripresa con la fatica addosso con conseguenti episodi di crampi muscolari. Dal primo minuto, per la prima volta, Kalidou Koulibaly, indossa la fascia da capitano, sempre più leader della squadra, esprimendo così la sua felicità

È stato veramente un orgoglio indossare questa fascia dal primo minuto. Ero un po’ emozionato, ma dovevo pensare alla partita che era difficile. Abbiamo vinto, quindi sono contento stasera”.

Dopo il gol praticamente fatto e parato da Allisson Becker ad Anfield, gol che avrebbe portato gli Azzurri agli ottavi di Champions, Arek Milik, in campo anche lui dal primo minuto, vuole riscattarsi, smentire i tifosotti sul suo conto, mostrare le sue grandi qualità. Lo fa decidendo lui la partita, prima con una traversa maledetta che devia la traiettoria del pallone fuori la linea di porta poi al 91’, punizione perfetta alla Maradona.

Milik-Cagliari-Napoli-

Sinistro che si alza sopra la barriera, la piazza nell’angolo sinistro di Cragno che nulla può fare. Milik ha dimostrato ancora una volta di essere un calciatore di alto calibro. Per tutta la durata del match non smette mai di provarci. Si assume la responsabilità di calciare questa punizione, a discapito di Mertens che probabilmente non l’avrebbe piazzata in rete essendo addetto a tirare le punizioni dal lato destro come Insigne.

Al momento Arkadius Milik è a quota 8 reti in campionato, si aggiudica, con questa gara, il titolo di capocannoniere della squadra. Che giochi dal primo minuto o entri a partita in corso poco importa: 6 vittorie portano la sua firma!

Ancelotti decide di schierare in campo quasi tutti giocatori della panchina, i titolarissimi Mertens, Callejon ed Insigne entrano solo nel secondo tempo per rinforzare l’attacco ed avere anche maggiore difesa aggressiva. Ancelotti vince, convince e funziona ancora, quasi nessun rimpianto, rispetto all’anno scorso dell’era Sarri, il suo Napoli conta solo un punto in meno in classifica.

Anfield è dimenticato. Ora si punta, passo dopo passo, alla finale di Europa League (magari, dice, col suo ex Chelsea attualmente gestito da Sarri) ed ovviamente nessun sogno scudetto è ancor sperduto finché si tiene testa alla Vecchia Signora.

Valentina Vittoria