La scorsa stagione ha visto svolgersi un campionato che ci ha tenuti appesi ad un filo fino all’ultima partita dell’ultima giornata. Il primo posto in primis è stato contestato quasi fino all’ultimo nonostante l’incidente “dell’hotel” avesse già praticamente designato il primo posto. Ma il calcio non si ferma certo alla lotta al primo posto e la Roma che si complica la vita perdendo in casa contro la Juve ci consegna il Campione d’Italia ma poco ci dice sui restanti piazzamenti. Sì, perché se primo e secondo posto li ha decisi il match all’Olimpico tra Juventus e Roma, il quarto e ultimo posto riservato alla Champions, è rimasto in ballo fino all’altra partita all’Olimpico, quella in cui l’Inter si è andata a prendere la Champions contro una Lazio, che ad onor di stagione sembrava meritarne qualcosina in più.

Azio Inter 2-3. Foto: inter.it

Ma quest’è! L’Inter vince e si qualifica in Champions e quasi a mo’ di scherzo del destino deve ringraziare gli acerrimi rivali bianconeri che con le due finali raggiunte in tre anni hanno alzato l’asticella del ranking italiano, permettendo al Bel Paese quindi di ri-piazzare quattro squadra, anziché tre, nell’Europa che conta.

Insomma il ritorno dei ‘verde bianco e rosso’ nel panorama calcistico ai grandi livelli sembra essere stato imboccato. L’arrivo di CR7 tra le file italiane ha certamente corroborato questo ritorno; ‘ora si fa sul serio’ sembrerebbe dire la Vecchia Signora alle altre Signore europee che negli anni hanno quasi deriso questa bell’Italia sbattuta fuori dal Mondiale dalla piccola e insignificante Svezia, e fatta fuori quasi sempre dalle spagnole. Ma questo le iberiche lo avevano già sospettato quando i giallorossi in quel di Roma hanno spodestato i blaugrana da quello che ritengono loro territorio per diritto.

Foto: Getty Images

Ride bene chi ride ultimo e il più forte di tutti prende un aereo prima per la Grecia, poi per l’Italia dove ad attenderlo c’è un campionato che, malgrado alla 13′ giornata sembra essere già quasi scontato, non resta certo inceppato. 

Cristiano Ronaldo, primo tra tutti, regala a suon di gol quel po’ di “allegria” che una rosa fortissima (ma gestita sui generis) non lascia comunque trapelare, e nonostante lui, e il resto della squadra neanche poi così tanto inferiore al sopracitato, guardino tutti dall’alto e a +8, non è certo l’unico a far spettacolo tantomeno a farsi notare.

Il calcio italiano vive un nuovo rinascimento, e non certo solo grazie a Ronaldo; almeno così dicono i numeri e così dice Opta Paolo nel suo recente tweet secondo il quale cinque dei dieci migliori tiratori dei cinque più grandi campionati sono giocatori di Serie A.

Al primo posto ilpluricitato Cristiano Ronaldo con 9 scores su 93 tiri ma il podio è tutto italiano; al secondo posto Piatek del Genoa, rivelazione di questa stagione che vanta addirittura un gol in più rispetto a Ronaldo ma lo segue per tiri (56) e al terzo Lorenzo il magnifico che nell’era Ancelotti sembra esser diventato magnifico sul serio, a segno 7 volte su 56 tiri totali come il genoano di cui sopra.

Seguiti dal Kun al quarto posto e Pepe al quinto entrambi con 8 reti segnate e 55 tiri in porta, non sono i soli: al sesto posto infatti troviamo il romanista Edin Dzeko, il quale malgrado siano soltanto 2 i gol segnati supera Leo Messi per tiri in porta 55 per il serbo al cospetto dei 50 dell’argentino a segno però 9 volte.

immagine: sslazio.com

Seguono Salah, vecchia conoscenza italiana ma consacratosi al Liverpool dove nella scorsa stagione ha deliziato a suon di gol l’Europa (un po’ meno i giallorossi che hanno assistito alla sua esplosione da lontano) e un altro italiano, nella fattispecie napoletano naturalizzato Romano ma non per la maglia, Ciro Immobile. Il centravanti laziale, capocannoniere al fianco di Icardi della scorsa stagione con 29 gol, ha già capitalizzato 8 reti su 49 tiri in porta tentati.

All’ultimo gradino della classifica troviamo il ventiduenne Werner del Lipsia con lo stesso numero di tiri tentati del biancoceleste Immobile ma due gol in meno, 6 le reti segnate dall’attaccante tedesco.

Siamo solo alla 13′ giornata e l’Italia tiene già banco anche e soprattutto tra i grandi.

 

Egle Patanè