Montecarlo, 27 Agosto 1999: la Supercoppa Europea è di Davide, conquistata sotto gli occhi strabuzzati di Golia.

27 agosto 1999
La Lazio sconfigge il Manchester United e si aggiudica la Supercoppa Europea

Ci sono ricordi indelebili, emozioni che nemmeno il tempo può scalfire, e forse è proprio per questo non smetteremo mai di amare il gioco più bello del mondo: il calcio.

Siamo a Montecarlo, in una di quelle giornate estive in cui ci godevamo gli ultimi raggi di sole, le ultime onde del mare prima di tornare al solito tran tran quotidiano: la scuola, il lavoro. Prima però c’era una partita da assaporare. Anzi, La Partita.

MANCHESTER UNITED-LAZIO

La squadra più forte d’Europa, e ai tempi fra le più forti al mondo contro i vincitori della ormai archiviata Coppa delle Coppe.

La Lazio in Campionato era ancora a quota zero punti, i pronostici dunque si sprecavano.

Tutto lasciava presagire una sconfitta. Tutto sembrava scontato.

Ferguson aveva dalla sua Stam, Cole, Keane, Scholes: i Golia del calcio internazionale.

Supercoppa Europea
Le formazioni

Mai sottovalutare però la fame che solo i Davide possono avere. Erano gli anni di Nesta, Simeone, Veron, Mancini, Nedved, Salas, Mihajlović, nomi che solo sulla carta stampata inglese apparivano poco affascinanti.

 

Già sulla carta.

Perché il campo sotto il cielo di Montecarlo raccontò ben altro.

La Lazio condusse il gioco fin dai primi minuti, sorprendendo il Manchester fin troppo sicuro di sè. I minuti passavano e i biancocelesti erano sempre più consapevoli di poter fare del male agli inglesi.

L’infortunio di Simone Inzaghi e l’ingresso di Salas diedero una svolta al match: stop di petto, sinistro a fil di palo su sponda di testa di Mancini e la Lazio è in vantaggio.

Salas gol Supercoppa Europea
Marcelo Salas, autore del gol che permise alla Lazio di aggiudicarsi la Supercoppa Europea

Nella ripresa i biancocelesti sfiorarono più volte il raddoppio con Nedved, Mancini e lo stesso Salas.

I minuti passavano e Roma si stava preparando per la festa.

Unica

Indimenticabile.

Storica.

Come nelle favole.  Dove c’è sempre un Davide che ripristina le regole del gioco più bello del mondo.